Mahler: Sinfonia nr.3

La Sinfonia n. 3 in re minore di Gustav Mahler, fu composta tra il 1893 e il 1896, ed eseguita per la prima volta solo nel 1902, è la più lunga sinfonia che sia mai stata scritta, una esecuzione dura infatti in media circa 95 minuti.

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Struttura

Nella sua forma definitiva la sinfonia è divisa in sei movimenti:
1. Kräftig entschieden (Forte e risoluto)
2. Tempo di Menuetto
3. Comodo (Scherzando)
4. Sehr langsam – Misterioso (Molto lento – misterioso)
5. Lustig im Tempo und keck im Ausdruck (In tempo vivace e sfrontato nell’espressione)
6. Langsam – Ruhevoll – Empfunden (Lentamente, tranquillo, profondamente sentito)

Il solo primo movimento, che dura all’incirca trenta o quaranta minuti, è la prima parte della sinfonia. La seconda parte è composta dagli altri cinque movimenti e dura fra sessanta e settanta minuti.
Come per tutte le prime quattro sinfonie, in origine Mahler aveva previsto una sorta di programma che aiutasse a spiegare il contenuto musicale della composizione; in questo caso aggiunse un titolo per ciascuno dei sei movimenti:
1. Pan erwacht. Der Sommer marschiert ein (Pan si risveglia, arriva l’estate)
2. Was mir die Blumen auf der Wiese erzählen (Quello che i fiori narrano)
3. Was mir die Tiere im Walde erzählen (Quello che gli animali della foresta mi raccontano)
4. Was mir der Mensch erzählt (Quello che l’uomo mi racconta)
5. Was mir die Engel erzählen (Quello che gli angeli mi raccontano)
6. Was mir die Liebe erzählt (Quello che l’amore mi racconta)

I titoli vennero eliminati prima della pubblicazione nel 1898.

Analisi
Il lunghissimo primo tempo (oltre mezz’ora di durata) inizia con un plastico tema eseguito dagli otto corni all’unisono, che verrà sviluppato per tutto il movimento; solo dopo una smisurata e cupa introduzione il movimento si trasforma a poco a poco in una marcia quasi orgiastica, in cui alcuni hanno visto la descrizione del risveglio del dio Pan
Il secondo movimento è un minuetto con il sottotitolo Was mir die Blumen auf der Wiese erzählen (Quello che i fiori narrano) che guarda decisamente alle atmosfere ovattate del classicismo mozartiano.
Il terzo movimento è una specie di cavalcata notturna con motivi rielaborati dal Wunderhorn, inframmezzato da lunghe oniriche frasi affidate ad una cornetta da postiglione (flicorno) posta dietro le quinte. Anche qui c’è un sottotitolo: “Quello che gli animali mi narrano”.
Nel quarto e quinto tempo Mahler fa di nuovo ricorso alla voce umana (lied per contralto, coro e orchestra che porta il sottotitolo: “Quello che sussurra la notte”). Nel quarto movimento un contralto intona alcuni versi tratti da Also sprach Zarathustra di Friedrich Nietzsche: il movimento è strutturalmente diviso in due strofe inframmezzate da un interludio orchestrale in cui sembra di sentire una reminiscenza della famosa canzone spagnola La Paloma.
Il quinto tempo (Quello che gli angeli mi narrano) è un breve lied di nuovo tratto dal Wunderhorn, intonato da un coro femminile con l’accompagnamento di un coro di bambini che imita onomatopeicamente il suono delle campane, rappresentando gli angeli. La sinfonia si conclude con un vastissimo Adagio in re maggiore (‘Quello che l’amore mi narra), introdotto da una lunga frase degli archi che sfocia nel tema principale, una sorta di corale che viene sviluppato nel corso del movimento fino ad apparire alla fine gridato a piena voce da tutta l’orchestra.
Il VI movimento chiude quindi il ciclo sinfonico, che nel caso della III sinfonia rappresenta la nascita della vita, rappacificando il groviglio sonoro creato con i movimenti precedenti.


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