Mazurche op 67 n 4; op 30 n 1,2; op 7 n 3; op 50 n 3; op 59 n 1;
op 63 n 3; op 24 n 4;
Pianista Nicolaj Orloff
Lato 2:
Ballata n.1 in sol minore op.23
Ballata n.4 in fa min op.52
Pianista Nicolaj Orloff
Lato 3:
Fantasia in fa min op.49
Notturno n.5 in fa diesis op.15 nr.2
Notturno n.8 in re bemolle op.27 n.2
Pianista Nicolaj Orloff
Lato 4:
Sonata op.58 in si minore
Pianista: Nicolaj Orloff
Lato 5:
Barcarola op.60
Impromptu il la bemolle op.29
Valtzer n.7 in do diesis mimore op.64. n2.
Valtzer n.8 in la bemolle op. 64. N.3
Pianista Nicolaj Orloff
Lato 6:
Preludi 1,3,5,7,10,11,12,16,17,19,21,23
Pianista Nicolaj Orloff
Lato 7:
Bolero op.19, scherzo n.2 in si bem. Min. Op31,
scherzo n.3 in do diesis min op.39
Pianista Alberto Mozzati
Lato 8;
Polacca in la bem maggi op.53
Studi op.10 n 6-12, op.25 n 9-10
Berceuse op.57
Fantaisie impromptu in do diesis min op 66
Pianista Alberto Mozzati
Fryderyk Franciszek Chopin, il cui nome è noto anche nella variante francesizzata Frédéric François[1] Chopin [2] (Żelazowa Wola, 1º marzo 1810[3] – Parigi, 17 ottobre 1849), è stato un compositore e pianista polacco. È considerato il più grande compositore polacco ed uno dei più grandi compositori per pianoforte di tutti i tempi.
Tra i rappresentanti principali del romanticismo, nella sua musica convergono al tempo stesso elementi di derivazione classica: l’equilibrio tra le parti, l’estrema precisione della scrittura, la perfezione stilistica.
Il suo linguaggio musicale è stato influenzato da alcuni compositori preromantici, allora molto noti, come Johann Nepomuk Hummel, John Field e Maria Szymanowska, che gli trasmisero l’inclinazione all’inquietudine e al pessimismo e, sul piano strettamente musicale, la tendenza ad ampliare le possibilità della modulazione.
La musica di Chopin è profondamente influenzata anche dal “dialetto musicale” polacco: la musica popolare del suo paese.
Infine, le sue melodie traspongono sul pianoforte l’ampio respiro e il morbido fraseggio del melodramma italiano contemporaneo, in particolare di Vincenzo Bellini.[4]
Dal 1927 viene organizzato in Polonia il Concorso Pianistico Internazionale Frédéric Chopin, il primo concorso monografico del mondo, fondato da Jerzy Żurawlew e che lanciò, tra gli altri, anche Maurizio Pollini[4].
Tra i più celebri studiosi del musicista polacco figurano Gastone Belotti e Jaroslaw Iwaszkiewicz.
L’infanzia
Chopin nasce in una famiglia dedita alla musica (il padre suonava il flauto e il violino, la madre cantava accompagnandosi al piano che anche le sorelle suonarono).
Il padre, Nicolas (1771-1844), nato in Francia si trasferì definitivamente in Polonia molto giovane e vi rimase per tutta la vita; fu prima governante e dopo essersi trasferito da Żelazowa Wola a Varsavia insegnò lingua e letteratura francese in alcune scuole della capitale e amministrò infine un istituto per i figli degli aristocratici polacchi più illustri.
La madre, Tekia Justyna Krzyżanowska (1782-1861), amava suonare il pianoforte. Frédéric ebbe tre sorelle: Ludwika (1807-1855), Izabela (1811-1881) ed Emilia (1812-1827, morta molto giovane). Il suo primo insegnante privato fu un ceco, Wojciech Żywny (1756-1842). Fu lui a scoprire il grande talento musicale del suo allievo, e gli insegnò tutto ciò che sapeva.
I primi successi
Nel 1812 intanto la famiglia si era trasferita a Varsavia, dove, bambino, Chopin già suonava, lanciandosi anche in improvvisazioni, nei migliori salotti.
Nel 1817 debuttò come compositore con la Polacca in Sol minore e la sua prima vera esibizione pubblica si tenne nel 1818.
Nel 1827 entrò al Liceo di Varsavia e cominciò i suoi primi studi di armonia, contrappunto e composizione sotto la guida di Józef Elsner, il quale ebbe a scrivere su di lui: “Frédéric Chopin, allievo di terzo anno. Capacità incredibili, un genio della musica”. Questo periodo fu caratterizzato dall’interesse del giovane Chopin per la musica popolare: compose tra l’altro le Mazurche da ballo e il Rondò in Do minore.
La ricerca del proprio stile
Negli anni 1827-1829 Chopin studiò alla Scuola superiore di musica, nel Dipartimento di Arti e scienze dell’Università di Varsavia. Era a quel tempo un attivo partecipante della vita culturale di Varsavia, amava frequentare i concerti di Niccolò Paganini ed assistere alle opere presentate da Karol Kurpiński nel Teatro Nazionale (Don Giovanni di Mozart e il Il barbiere di Siviglia di Rossini). In questo periodo scrisse le Variazioni in Si bemolle maggiore, basate su un motivo del Don Giovanni ed i Rondeaux virtuosistici, basati sulle musiche popolari.
Gli anni 1829-1831 sono per Chopin gli anni del primo amore (per la cantante Konstancja Gładkowska, 1810-1889) e dei primi successi come compositore. Nascono in quel periodo i due Concerti per pianoforte, in Fa minore (op. 21) e Mi minore (op. 11).
Durante un soggiorno a Vienna Chopin soffrì per le notizie che gli giunsero dalla Polonia riguardo la Rivolta di Novembre. Egli non ritornerà mai più in patria. Le composizioni di questo periodo sono drammatiche e liriche, caratteristiche che sostituiscono piano piano la spensieratezza popolaresca e il sentimentalismo dei lavori precedenti.
Quando il musicista si trovava a Stoccarda, venne a sapere che la rivoluzione polacca era stata soffocata nel sangue dallo Zar russo Alessandro I. Secondo Maurycy Karasowski, l’episodio storico ispirò a Chopin scrivere lo Studio op. 10 n. 12, quell’Allegro con fuoco a cui fu affibbiato il titolo «La caduta di Varsavia».
Gli anni della maturità artistica
A Parigi Chopin condusse una vita di virtuoso, componendo brani che riscossero successo specialmente nei salotti. Conobbe vari musicisti (Friedrich Kalkbrenner, Franz Liszt, Ferdinand Hiller, Vincenzo Bellini, Hector Berlioz), era invitato a esibizioni private, non in quanto musicista, ma in quanto ospite e fu invitato anche a corte.
Diede molte lezioni private e guadagnava e spendeva molto, ma ciononostante quando nel 1835 si fidanzò con la contessa Maria Wodzińska (1819-1879), la famiglia di lei, dopo un apparente, iniziale favore, si mostrò contraria al matrimonio. Forse in questo rifiuto ebbe una parte importante la salute cagionevole di Chopin, tubercolotico fin dall’adolescenza; secondo la maggior parte dei biografi, tuttavia, pesarono maggiormente ragioni di ordine prettamente economico. Fu questo anche l’anno dell’ultimo incontro con i suoi genitori, che si recarono a Karlsbad, dove Chopin li raggiunse in agosto. Durante il viaggio di rientro a Parigi, ebbe modo a Dresda di conoscere Robert Schumann e Clara Wieck.
Nel 1838 conobbe George Sand, più grande di lui di sei anni, e si gettò nelle braccia dell'”amore compiuto” (parole di George Sand), ma ben presto il rapporto divenne nervoso e caotico. Fuggendo la gelosia di Félicien Mallefille (1813-1868), precedente amante della scrittrice, i due amanti si recarono a Maiorca, stabilendosi nella Cartuja di Valdemossa, nel Nord Ovest dell’Isola, che li accolse con un tempo pessimo, mentre in Spagna continuava la guerra e la malattia di Chopin si acuiva sempre più.
Nel 1839 Chopin e George Sand tornarono in Francia. Trascorsi insieme quasi sette anni, l’incompatibilità dei due amanti emerse inequivocabilmente quando Frédéric prese posizione sul matrimonio fallito di Solange, la figlia di George. La scrittrice lo accusò di esserle nemico e lo lasciò. Il periodo precedente alla rottura con George Sand lasciò un’impronta importante sulla creatività e sulla vita sociale di Chopin.
Ultimo periodo della vita
L’unica fotografia conosciuta di Frédéric Chopin del 1849, attribuita a Louis-Auguste Bisson. Sono visibili i segni della malattia.
Dopo la rottura con George Sand, Chopin cadde in una terribile depressione che poté accelerare la sua morte. Dopo aver lasciato Nohant non compose nessun brano significativo, soltanto qualche miniatura.
Durante l’ultimo periodo della sua vita, Chopin fu assistito da una sua allieva scozzese, Jane Stirling, che insieme alla sorella Mrs. Erskine convinse Chopin a trasferirsi in Inghilterra. Ma il rigido clima inglese e la vita mondana in cui vollero trascinarlo le due scozzesi peggiorò notevolmente la salute del compositore.
Rientrato a Parigi, la sua salute si aggravò improvvisamente, e il 17 ottobre del 1849, alle 2 del mattino, veniva dichiarato morto; al suo fianco, negli ultimi momenti di vita, gli intimi, tra cui Eugène Delacroix, Delfina Potocka – alla quale aveva dedicato uno dei suoi valzer più famosi – e la sua più amata sorella, Ludwika. Venne sepolto a Parigi nel cimitero di Père Lachaise, ma il suo cuore è conservato a Varsavia, nella Chiesa di Santa Croce.