Schnabel & Schubert


Nato a Kunzendorf, Slesia, oggi Lipnik, Polonia, Schnabel studiò pianoforte fin dall’età di sette anni a Vienna, sotto la guida di Theodor Leschetizky, che gli disse “Tu non sarai mai un pianista. Tu sei un musicista”. Schanbel tenne in considerazione quest’affermazione del suo maestro e piuttosto che mettersi a suonare pezzi virtuosistici di compositori come Liszt che erano molto popolari all’epoca, scelse di concentrarsi sui classici tedeschi, come Mozart, Beethoven e Schubert. Successivamente Schnabel studiò anche composizione con Eusebius Mandyczewski, che era stato amico di Brahms.
Nel 1900 Schnabel si trasferì a Berlino, dove cominciò la sua carriera di pianista. Si guadagnò una certa fama grazie ai concerti che tenne con il direttore Artur Nikisch, così come suonando musica da camera e accompagnando al pianoforte la sua futura moglie, il contralto Therese Behr, specializzata nel repertorio liederistico. Sembra che il repertorio di Schnabel abbia subito qualche influenza da Behr, che lo ha incoraggiato a esplorare le sonate di Schubert e le opere di Brahms.
Dopo la prima guerra mondiale Schnabel fece diversi viaggi, visitando gli Stati Uniti, la Russia e l’Inghilterra. A partire dal 1925 insegnò all’Accademia Statale di Berlino, dove le sue masterclass gli diedero un certo lustro.
Schnabel è noto per aver rivisitato le allora neglette sonate di Schubert e, ancor di più, quelle di Beethoven. All’epoca, la musica per pianoforte di Beethoven era poco suonata e scarsamente apprezzata dal largo pubblico.
Nel corso di una tournée in Spagna, Schnabel scrisse a sua moglie che durante un concerto in cui suonava le Variazioni Diabelli di Beethoven, all’inizio provò un senso di colpa per il pubblico. “Sono l’unico qui che sta gioendo per questo concerto, e vengo anche pagato; essi pagano e devono soffrire”, scrisse. Schnabel fece molto per popolarizzare la musica di Beethoven, realizzando la prima registrazione completa delle sonate (conclusa nel 1935). Queste incisioni non sono mai andate fuori catalogo e sono considerate da molti la pietra di paragone dell’interpretazione delle Sonate per pianoforte di Beethoven. Schnabel incise anche tutti e cinque i concerti per pianoforte di Beethoven.
Nonostante il suo repertorio non si discostasse molto dalle opere di Beethoven, Schubert, Mozart and Brahms, quasi tutte le sue composizioni originali sono atonali. In anni recenti alcune sue composizioni sono state registrate e rese disponibili in CD (diversa musica da camera, in particolare per violino, le tre sinfonie, la sonata per pianoforte).
Schnabel suonò con una serie di musicisti famosi nel repertorio da camera, tra i quali i violinisti Carl Flesch e Joseph Szigeti, il violista Paul Hindemith, i violoncellisti Pablo Casals e Pierre Fournier. Tra i suoi allievi di pianoforte, ci sono Leon Fleisher, Alan Bush, Nancy Weir, Jascha Spivakovsky, Eunice Norton e Karl Haas.
Schnabel era ebreo, e per questo nel 1933, all’avvento del nazismo, fu costretto a lasciare la Germania. Per un certo periodo visse in Inghilterra, tenendo delle masterclass anche in Italia, a Tremezzo sul Lago di Como. Successivamente, nel 1939, si trasferì negli Stati Uniti, acquisendone la cittadinanza nel 1944.
In America insegnò alla University of Michigan, e ritornò in Europa solo dopo la fine della seconda guerra mondiale. Continuò a dare concerti su entrambe le sponde dell’Atlantico fino alla fine dei suoi anni. Morì a Axenstein, in Svizzera.
Anche uno dei suoi figli, Karl Ulrich Schnabel, fu pianista classico, mentre un altro suo figlio, Stefan Schnabel, divenne un attore caratterista di successo.


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