Cavalleria Rusticana
Di Pietro Mascagni.
Lola: Maria Marcucci mezzo soprano
Turiddu: B.Gigli tenore
Alfio: gino Bechi baritono
Lucia: Giulietta Simionato contralto
Coristi e professori d’orchestra teatro Alla Scala di Milano
Discorso di introduzione di Pietro Mascagni
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Cavalleria rusticana fu la prima opera composta da Mascagni (anche se Pinotta, rappresentata per la prima volta solo nel 1932, fu scritta antecedentemente) ed e certamente la più nota fra le sedici composte dal compositore livornese (oltre a Cavalleria rusticana, solo Iirs e L’amico Fritz sono rimaste nel repertorio stabile dei principali enti lirici). Il suo successo fu enorme già dalla prima volta in cui venne rappresentata al Teatro Costanzi di Roma, il 17 maggio 1890, e tale è rimasto fino a oggi. Basti pensare che ai tempi della morte di Mascagni, avvenuta nel 1945 l’opera era già stata rappresentata più di quattordicimila volte solo in Italia.
Nel 1888 l’editore milanese Edoardo Sonzognoannunciò un concorso aperto a tutti i giovani compositoriitaliani che non avevano ancora fatto rappresentare una loro opera. I partecipanti dovevano scrivere un’opera in un unico atto, e le tre migliori produzioni (selezionate da una giuria composta da cinque importanti musicisti e critici italiani) sarebbero state rappresentate a Roma a spese dello stesso Sonzogno.
Mascagni, che all’epoca risiedeva a Cerignola, in provincia di Foggia, dove dirigeva la locale banda musicale, venne a conoscenza di questo concorso solo due mesi prima della chiusura delle iscrizioni e chiese al suo amico Giovanni Torgioni Tozzetti, poeta e professore di letteratura all’Accademianavale di Livorno, di scrivere un libretto. Targioni-Tozzetti scelse Cavalleria rusticana, una novella popolare di Giovanni Verga come base per l’opera. Egli e il suo collega Guido Menasci lavoravano per corrispondenza con Mascagni, mandandogli i versi su delle cartoline. L’opera fu completata l’ultimo giorno valido per l’iscrizione al concorso. In tutto, furono esaminate settantatré opere e il 5 marzo 1890 la giuria selezionò le tre opere da rappresentare a Roma: Labilia di Nicola Spinelli, Rudellodi Vincenzo Ferroni, e Cavalleria rusticana di Pietro Mascagni.
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